Lavoro e spiritualità. Storia, diritti, culture e religioni è un’opera corale che esplora un nodo cruciale e sorprendentemente attuale della nostra convivenza civile: il legame profondo tra l’attività lavorativa e la dimensione spirituale dell’esistenza. Muovendo dall’articolo 4 della Costituzione italiana – che invita ogni cittadino a contribuire al «progresso materiale o spirituale della società» – il volume interroga, con approccio interdisciplinare e sguardo transnazionale, il significato più profondo del lavoro nell’epoca contemporanea.
Qual è il senso del lavoro in una società sempre più secolarizzata, ma anche sempre più attraversata da nuove forme di spiritualità? È possibile pensare al lavoro non solo come produzione ed efficienza, ma anche come vocazione, etica, ricerca di senso? Che ruolo giocano le tradizioni religiose, le esperienze migratorie e le culture popolari nel ridefinire oggi questo rapporto?
A queste domande rispondono studiosi e studiose di storia, diritto, teologia, sociologia, politologia ed etnomusicologia, in un dialogo ricco e sfaccettato. Dai monaci antichi agli operai del dopoguerra, dalle chiese afroamericane alle comunità migranti dell’Italia contemporanea, passando per le politiche europee e la dottrina sociale cristiana, i contributi raccolti disegnano un affresco potente e pluralistico del lavoro come spazio di giustizia, identità e spiritualità. Non un semplice libro di studi, ma un invito al dialogo tra mondi spesso separati: quello dell’efficienza e quello del significato, quello della produzione e quello della vocazione.
Un viaggio critico e appassionato attraverso le culture del lavoro e le molte vie della spiritualità.